Chi sono

Non amo le sconfitte, nemmeno quelle altrui.

Per questo, nel mio essere Consulente, Formatrice Professionista A.I.F.Referente sui linguaggi per A.C.I.S.F., Coaching e Docente in Master per l’Università di Firenze punto, semplicemente, all’eccellenza occupandomi di processi trasformativi paritari e modelli di cambiamento per importanti Aziende, Organizzazioni, Enti e Istituzioni.

Leader nella formazione sulla Gender Equality,  Gender Based Violence nei luoghi di lavoro (inclusi temi lgbtiq), processi BBS, Diversability e paradigmi di esclusione (Bullismi e Mobbing di genere),  produco piani di miglioramento relazionale e reputazionale con particolare focus sull’aspetto comunicazionale e persuasivo. Dedico inoltre attenzione ai processi trasformativi in ambito scolastico con PDM e di Orientamento di Genere innovativi, Didattiche Paritarie, Laboratori e Aggiornamenti Docenti e Dirigenti.

Per far questo al meglio ho conseguito una laurea cum laude in Lettere Moderne, un perfezionamento post-laurea e infine un Dottorato di Ricerca in Italianistica. Sono inoltre autrice di tre dozzine di saggi e di libri come Bestiari di genere (SEF, 2008), Marguerite Yourcenar (Bulzoni, 2007) e del recente Narrazioni e Generi (Seri Editore, 2020).

Ho ideato e messo a punto il metodo HerPowerment™  – A Lei il Potere! per donne Top Manager, figure apicali, dipendenti, private e professioniste, in grado di elicitare, sviluppare e sostenere il percorso di Self-Leadership e Top Leadership femminile.

Scrivo per la Fondazione degli Psicologi e per Repubblica  dove ho tenuto una rubrica dal titolo Pillole di Genere; pubblico saggi per importanti Magazine e Siti Web specialistici. Poeta, sono tradotta in inglese e serbo. Nel 2018 ho pubblicato Con figure per Editrice Zona e attualmente sto portando nei Teatri il monologo La moglie di Dante.

Prima di salutarci: adoro la Storia Romana, l’arte contemporanea, gli aforismi di Winston Churchill e le strategie di Napoleone; amo il ciclismo e chiacchierare con le amiche, in particolare quelle del CNA Impresa Donna di cui faccio parte.

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I miei ultimi libri

“Un fermo immagine di volti, il ritratto di figure colte nell’attimo esatto della loro epifania, compongono, quasi a mosaico, il tracciato di una vita e di un io che si descrive attraverso gli incontri, i ricordi, e le verità rimaste nelle pieghe del Tempo. Lo stile è assieme ironico e greve, dotto e popolare, in un caleidoscopio di momenti e di parole che incidono e restano”.

È sempre più raro, oggi, che qualcuno attenda dieci anni per pubblicare un libro. Il “tempo liquido” nel quale viviamo, per riprendere l’usurata espressione di Bauman, è in realtà un tempo divorante, dove tutto è consumato in fretta e dove l’età del narcisismo invita ciascuno e ciascuna a iper produrre per esistere, per esserci nell’olocausto del presente.

Eleonora Pinzuti invece no. Si è sottratta a lungo al rito della pubblicazione, alle richieste degli editori, alla retorica del libro finalmente stampato. Ha atteso che le parole, come il pane (lei così amante di Yuorcenar), fossero pronte per il lettore, fossero sapide, potessero nutrirlo davvero. Nel profondo.

Forse è questa attesa che fa di questo piccolo libro qualcosa di inconsueto nel panorama attuale: versi puri, mondi, limati fino alla lucentezza che ci regalano il passato, il presente e il senso della vita (a.r.).

Una poesia tratta dal libro sul sito “internopoesia.com”
Recensione sulla rivista “Leggendaria nr. 129/2018”

Cosa lega retorica e narrazione? Che rapporto c’è fra genere letterario, genere identitario e racconto? Fra dicibile e indicibile in letteratura? In questo volume di saggi Eleonora Pinzuti affronta i nodi culturali e critici delle più recenti teorizzazioni interpellando i testi e i saperi letterari nella loro complessità. 

Al centro dell’indagine il rapporto fra le soggettività e il circostante, i Women’s Studies e i saperi eccedenti, il postcoloniale e le alterità. 

Da Yourcenar a Proust, da Bassani a Mann, da Scego a Buffoni, si dipana un affresco di taglio comparatistico dove il testo diviene tessuto della contemporaneità e dove la narrazione offre il perimetro per indagini e letture mai ovvie né scontate.

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